Il cupo cielo della mattina è un’introduzione perfetta ad
una tappa che doveva essere semplice e veloce e che si trasformerà in un
tragitto infinito. Appena svoltiamo poco dopo Ananuri per imboccare la strada
che ci dovrebbe condurre nel Kakheti tagliando Tbilisi, capiamo che non sarà
tutto così facile e dopo pochi chilometri ci vediamo costretti a tornare
indietro per via dell’interruzione dell’asfalto e del cattivo tempo. Poco prima
di Tbilisi imbocchiamo quella che dovrebbe essere la tangenziale nord.
Impieghiamo circa un’ora a compiere i suoi 30 chilometri per via delle tante
parti sterrate e dell’innumerevole presenza dei tir; il tutto sempre sotto una
pioggia battente. A 80 chilometri dalla nostra meta, quando la strada sembrava
scorrere più veloce, e ci eravamo illusi di essere quasi arrivati, ci troviamo
a salire verso il passo Gombori a 1600 metri. La strada, che al ritorno sotto
un cielo sereno si rivelerà bellissima con panorami incredibili sui monti
circostanti, all’andata, sotto la pioggia, sembra toglierci la speranza di
arrivare prima di buio. Come un miraggio appare il Kakheti con le sue pianure
ed i suoi vigneti e l’azienda vinicola che ci avrà suoi ospiti.
Per fortuna
spunta anche il sole e nel pomeriggio riusciamo a visitare i monumenti
disseminati nei dintorni.
Il vero motivo che ci ha spinto in questa regione è però il
vino. Il vino georgiano nasce da una tradizione di oltre 7000 anni e le aziende
vinicole utilizzano ancora oggi il metodo di produzione tradizionale mediante i
“qvevri” anfore interrate in cui il vino viene fatto fermentare.
La nostra degustazione comprende Rkatsiteli,vino bianco
secco con 12°, e due rossi di vitigno Saperavi uno più secco e dal sapore
intenso e l’altro semi dolce, davvero ottimo per accompagnare i desserts. Il
tutto servito con un’ottima cena a base di “mtsvadi”, spiedini di pollo e
maiale e squisite verdure grigliate. Mentre cenavamo abbiamo avuto la fortuna
di osservare come vengono sigillate le anfore che contengono il vino da
fermentare con l’argilla e un coperchio di vetro a sua volta ricoperta da
sabbia per evitare filtraggi di luce.
Il nostro giudizio della degustazione è di aver potuto
assaggiare ottimi vini, anche se rimane il rammarico di non aver potuto
portarne a casa nemmeno una bottiglia.
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