giovedì 14 luglio 2016

Dilijian



Percorriamo la strada di montagna attraversando i villaggi russi di Lermontovo e Fioletovo in un paesaggio di pascoli di altura sopra i 2000 metri. Arrivati a Dilijian abbiamo un’altra prova dell’ospitalità del popolo armeno. Tra chi ci fa telefonare alla guest house e chi ci indica la strada per arrivarci dopo che avevamo tentato di percorrere una sassosa salita rivelatasi poi senza uscita,caricando in macchina Serena ed aiutando Francesco a spostare la moto.

L’ambiente circostante è caratterizzato da alte montagne verdeggianti da cui spunta però una coltre di nubi minacciosa. Visitiamo Jukhtakvank e il piccolo centro storico, con una sosta al market dove veniamo circondati da bambini ed adulti curiosi nel vedere una moto come la nostra in paese. Cerchiamo di accontentare qualche banbino/a che vuole una foto in sella alla nostra Africa. Prima di tornare a casa saliamo fino al monumento sovietico per i caduti della II guerra mondiale, un’enorme statua argentea di un soldato che trasporta un compagno morente. Un anziano che passeggia nei dintorni  rende ancora più triste questo ricordo ad una parte di storia che sembra voler essere dimenticata da tutti.


 

 Appena il tempo di tornare alla guest house e si scatena il finimondo con chicchi di grandine grandi come palline da ping pong.
La mattina seguente il tempo lascia poche speranze e passiamo il tempo tra lavatrici, riposo e studio delle prossime tappe. La nostra attesa sarà ripagata da un pomeriggio di sole che ci permetterà di visitare Haghartsin e Goshavank da cui effettueremo un’escursione a piedi per ammirare bellissimi paesaggi

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