lunedì 25 luglio 2016

Aragat

Lungo la strada che sale fino al Lago Kari si può raggiungere, con una piccola deviazione, la fortezza di Ambert abbarbicata a 2500 mt di quota in posizione splendida.


Prosegundo a salire si raggiunge infine il lago che è situato a 3200 mt e rappresenta il punto più alto che abbiamo raggiunto in moto.



Decidiamo di piantare la tenda per tentare il giorno successivo la scalata alla vetta del monte Aragat. Questo vulcano spento ha in realtà quattro vette che circondano il cratere. Per cercare di abituarci alla carenza di ossigeno facciamo una breve camminata anche per capire quale percorso dovremmo seguire il mattino seguente.




Anche a questa quota abbiamo riprova del calore e dell'ospitalità del popolo armeno; infatti quattro anziani signori vedendoci prendere l'acqua alla sorgente ci invitano al loro banchetto e in un attimo ci ritroviamo con un bicchiere di grappa in mano a brindare ancora una volta all'amicizia al popolo armeno e quello italiano. Sembra incredibile come tutti coloro che abbiamo incontrato conoscano le canzoni di Toto Cutugno, di Albano e Romina o di Celentano.
Sveglia alle 4:00!  Sotto una luna che ci illumina il sentiero ci incamminiamo verso la vetta, mentre il lago in lontananza cambia colore mano a mano che il sole sorge.


Il percorso non è difficile, ma salendo la carenza di ossigeno di fa sentire.Giunti al passo che separa la vetta sud dalle altre, si apre di fronte a noi il bellissimo scenario del cratere ancora interamente ricoperto da neve e delle vette che lo sovrastano. L'unica accessibile in sicurezza e senza attrezzatura è sarà quella sud con i suoi 3890 metri. Al ritorno proviamo a trovare il sentiero per la vetta ovest, che supera i 4000, ma le grandi distese di neve non ci permettono di salire oltre.



La parziale delusione viene però mitigata dai prati verdi in cui scorrono decine di torrenti e le distese di fiori di tutti i colori che ci accompagnano nella discesa dall'altro versante, mentre sopra di noi il sole è ormai alto.


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