sabato 6 agosto 2016

Cipro in moto: un sogno realizzabile a patto che…




Quando abbiamo pensato al nostro viaggio l’occhio è caduto subito sulla poca distanza che separa la costa turca dall’isola di Cipro. Ancora inconsapevoli dei problemi burocratici che affliggono chi vuole arrivare sull’isola con un mezzo proprio abbiamo subito deciso questa poteva essere la volta buona per visitarla. Come noto l’isola è ancora divisa in due parti; a sud la Repubblica di Cipro che fa parte dell’Unione Europea, a nord la parte occupata dalla Turchia chiamata “Repubblica turca di Cipro del Nord” non riconosciuta da nessuno. Prendendo il traghetto dalla costa turca sbarcando a Girne, nel nord, si è obbligati ad uscire solamente da tale parte. Abbiamo quindi dovuto costruire un itinerario che prevedesse il ritorno in Turchia fino alla costa Egea, per poi imbarcarci verso la Grecia, escludendo la nostra prima ipotesi di tornare verso Atene direttamente da Cipro.
Al porto di Tusucu ci imbarchiamo dopo aver sbrigato tutte le formalità di frontiera previste dall’uscita della Turchia; le stesse formalità ci sono toccate allo sbarco a Girne la mattina seguente, per essere ammessi in uno stato che di fatto non esiste. Capiremo soggiornando sull’isola come la pensano i ciprioti.
Girne e il litorale vicino si rivelano un susseguirsi di spiagge a pagamento occupate da enormi resort che hanno tragicamente cambiato la bellezza naturale della costa. Masse di turisti russi e inglesi cancellano le nostre aspettative di trovare spiagge per lo più incontaminate e libere. Solo a sera riusciremo a godere di un bagno rinfrescante insieme ai turco ciprioti, in una piccola baia indicataci da un abitante del posto.
La catena montuoso di Kirenia ci regala invece i due bellissimi castelli dei Lusignano, Sant’Ilarione e Buffavento e l’abbazia medievale di Bella Pais.


 




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